Design Anni 80 - Libreria Carlton (1981)
Ettore Sottsass
La libreria Carlton, disegnata da Ettore Sottsass nel 1981 è il capolavoro del suo autore e probabilmente il simbolo del collettivo di designer Memphis.
La Carlton ha forma vagamente antropomorfa, poiché richiama l’immagine di un uomo con le braccia sollevate e le gambe aperte, e può essere usata come libreria o anche come parete divisoria, date le sue dimensioni imponenti.
I suoi colori sgargianti sono tipici del gruppo e del movimento Neomodern.
Apparentemente destrutturata, la libreria è tuttavia saggiamente equilibrata. I suoi pannelli in laminato colorato sono infatti assemblati come un castello di carte e costituiscono un inno all’instabilità.
La Carlton è dotata di due cassetti scorrevoli. L’insieme poggia su di una spessa base rettangolare bianca e nera.
La libreria è una costruzione di forme geometriche volutamente tesa ad ispirare l’idea di gioco, a metà strada tra un totem e un video game.
Nel corso del tempo la libreria Carlton passa dall’essere l’icona del gruppo a manifesto dell’intero movimento venutosi a creare dalla sua produzione artistica.
Ettore Sottsass
Architetto, Designer e Fotografo
Ettore Sottsass nasce a Innsbruck nel 1917, da padre architetto e madre austriaca.
Diplomato, s’iscrive alla facoltà di architettura del Politecnico di Torino, dove si laurea nel 1939.
Nel 1947 apre a Milano il proprio studio di design.
L’anno successivo aderisce al MAC, il Movimento di Arte Concreta, e partecipa in qualità d’artista alla prima collettiva dedicata a questa corrente.
Oltre alla passione per arte e design, Sottsass si è attivamente dedicato anche alla fotografia.
Nel 1958 inizia, invece, la sua lunga collaborazione con Olivetti, in qualità di consulente per il design: Il rapporto dura oltre trent’anni e frutta a Ettore Sottsass numerosi premi, tra cui tre Compassi d’oro.
Nel 1980 fonda il collettivo Memphis e poi lo studio Ettore Sottsass Associati. Oggetti simbolo di questi anni sono la libreria “Carlton” (1981), il mobile “Cargo” (1979) e il tavolo “Tatar” (1985).
Scompare a Milano il 31 Dicembre 2007.
Una risposta ludica alla necessità di avere forme solide e godibili: un modo per raccordare, non senza ironia, il sacro e il profano, la storia e l'attualità, l'archetipo e le sue manifestazioni
— Ettore Sottsass
Curiosità
Riferimento al Gruppo Memphis
L’ispirazione delle sue opere venne da movimenti come l’art déco e la pop-ar, il kitsch degli anni 1950 e da temi futuristici, oltre che dalla cultura di massa e dalla vita quotidiana: i loro concetti erano in netto contrasto con il cosiddetto “good design“.
Memphis cambia il volto del mobile contemporaneo. Dona agli oggetti uno spessore simbolico, emotivo e rituale.
Nato come simbolo del new design, vuole dare vita ad un design più creativo, giocoso e colorato che si opponeva al Modernismo e che si ispirava anche ai decori del passato.
Fonti: Sbandiu | madeindesign | domusweb